EDITORIALE

LE LANTERNE

di Giuseppe Marchica

 

Caro Distributore Locale

Lei crede che quel famoso accordo dello scorso anno, siglato dalle sue Associazioni e dalla Fieg, la metta al riparo da ulteriori problemi.

“Caro Distributore Locale, Lei crede che quel famoso accordo dello scorso anno, siglato dalle sue Associazioni e dalla Fieg, la metta al riparo da ulteriori problemi”

Un accordo che il Sinagi ha definito illegittimo e contrario ad ogni logica di filiera, un accordo che dà, a lei distributore, ampi poteri nei confronti della rete di vendita, un accordo che è nullo senza il consenso degli edicolanti. Si, certo  lei sta molto forzando per applicarlo, ma forse si sta rendendo conto ogni giorno di più, che in realtà, quell’accordo che le concede tanto nei confronti della rete di vendita, rappresenta un cappio intorno al suo stesso collo.

Strano mondo quello dell’editoria, nel momento più basso della capacità di rappresentare l’intero mondo della carta stampata da parte della Federazione Editori, lei, Signor Distributore, firma un accordo con il quale si accolla lei stesso il peso dello scontro con gli edicolanti, lasciando alla parte editoriale il controllo del sistema. L’unica richiesta che può avanzare alla rete di vendita, l’informatizzazione, come merce di scambio di un accordo nazionale che forse non vuole aggiornare, e comunque senza incrementi economici alla rete di vendita. Lei Signor Distributore Locale, sta correndo per posizionare il suo software di gestione delle edicole, pensando di mettersi al riparo dalle nuove società che la Fieg ha promosso per la gestione dei dati di vendita, società che vorrebbero il diritto di utilizzo a 360 gradi dei dati, ma forse non si accorge che in molti casi, i soldi sottratti quasi con la forza alla rete di vendita, prendono strade diverse, qualcuna arriva a casa sua, altre arrivano a casa delle software house stesse.

E l’edicola paga.

Continuiamo così, o proviamo a fare un ragionamento che porti ad un accordo per informatizzare l’intera rete di vendita, a condizioni del tutto diverse?

“Caro Distributore Locale, Il Sinagi da anni le sta proponendo un patto di crescita, di sinergie, di lavori insieme, anche per fronteggiare la lunga assenza di un segmento, quello editoriale, dalla filiera”

Caro Distributore Locale

Il Sinagi da anni le sta proponendo un patto di crescita, di sinergie, di lavori insieme, anche per fronteggiare la lunga assenza di un segmento, quello editoriale, dalla filiera, un segmento editoriale sempre più in crisi di idee e di investimenti, e senza ormai nessuna capacità di affrontare la crisi. Ormai, i soli singoli editori stanno cercando soluzioni, qualcuno investe anche molto, altri poco, altri ancora stanno a guardare ammutoliti.

Il Sinagi da almeno quattro anni sta proponendo di guardare avanti insieme, e trovare quelle strade che possano portare nuovo reddito;  da anni propone un progetto il cui padre è forse il nostro compianto Vasco Mati, che da grande dirigente guardava al futuro.  Progetto che allora era forse troppo innovativo, e che adesso rischia di diventare vecchio, visto che qualche distributore nazionale sta cercando di entrare nelle edicole con quegli stessi servizi che il Sinagi aveva proposto e propone a lei, ben sapendo che se entrano loro, a lei e alle edicole, resteranno nella migliore delle ipotesi, le briciole. Ma lei, pensa di salvarsi con quei prodotti non editoriali che sta proponendo? Ci sono magazzini enormi, intere città di magazzini cinesi che rappresentano la nuova frontiera e che stiamo cercando di mettere in contatto con le edicole, e in un modo o nell’altro, il contatto ci sarà, anzi è già in corso.

Caro Distributore Locale, Il Sinagi ha un rapporto di grande rispetto, credo reciproco con le Associazioni che la rappresentano, ma il salto di qualità lo deve fare lei”

Caro Distributore Locale

Il Sinagi ha un rapporto di grande rispetto, credo reciproco con le Associazioni che la rappresentano, ma il salto di qualità lo deve fare lei. Lei deve decidere il suo futuro, decidere se schierarsi con quel gruppo di DL che pensano con arroganza stolta e cieca, di vivere sulle spalle di una rete non più in grado di sostenerli, o insieme alla stragrande maggioranza dei suoi colleghi, uscire allo scoperto, dire basta alle pressioni enormi che dal segmento editoriale arrivano, e insieme alla rete di vendita, iniziare una strada nuova, e almeno provare a scuotersi.

Al momento di andare in stampa con questo giornale, non sappiamo se al Senato ci saranno modifiche alla legge di riforma varata dalla Camera dei Deputati, in ogni caso quella legge contiene degli elementi di riequilibrio dei rapporti all’interno delle filiera. Aspettare la conclusione dell’iter legislativo e poi andare allo scontro? Così sarà se lo vorrà, ma una filiera consapevole, prima di questo cerca di trovare soluzioni per uscire dalle sabbie mobili, non provarci è la sconfitta più grande.

Non abbiamo molto tempo, rifletta, rifletta serenamente e decida da che parte andare, per noi la cooperazione è la via maestra, sempre nel rispetto delle singole parti e delle proprie prerogative.

Lo abbiamo detto già molte volte, noi ci siamo, da lei caro Distributore Locale, non abbiamo risposte, ma la speranza è sempre l’ultima a morire, soprattutto per chi come noi, rappresenta le lanterne della democrazia di questo paese.

 

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