EDITORIALE

UN GIORNO STORICO. O NO?

di Giuseppe Marchica

 

Il 25 Maggio 2021 si è insediato il tavolo di concertazione strategica.

Tutte le parti della filiera editoriale sono presenti, e questo non era mai accaduto e lo si può definire certamente fatto storico.

La ragione principale, (almeno secondo alcuni) è quella di definire progetti da presentare al Governo per recuperare fondi e finanziamenti dal PNRR.

In realtà, almeno nelle nostre intenzioni, quel tavolo deve servire a definire progetti per disegnare la rete di vendita del futuro, in modo da intercettare finanziamenti anche europei per realizzarla, così da modernizzare la rete e darle un futuro sostenibile.

Sintetizziamo alcune delle proposte di sostegno alla rete di vendita che portiamo alla discussione del tavolo:

-Rendere strutturale il credito d’imposta agli esercenti i punti vendita esclusivi (ivi compresi i cd. punti vendita promiscui) aggiungendo alle voci già previste l’acquisto e/o i canoni di locazione di dispositivi POS e registratori corrispettivi, le commissioni per operazioni pos elettronici, l’acquisto di beni strumentali per l’informatizzazione e lo sviluppo tecnologico del punto vendita, mutui o garanzie fideiussorie, contributi previdenziali riferiti anche ai collaboratori familiari.

-Finanziare con contributi a fondo perduto la rete delle edicole per un piano straordinario di sostegno, con capienza adeguata (almeno 50 milioni di euro nel triennio), incrementando parallelamente le risorse del fondo per il pluralismo e l’informazione, riservando particolare attenzione e sostegno in favore del ricambio generazionale, alle edicole di primo insediamento per gli under 30, alle imprese “femminili”.

-Promuovere la digitalizzazione (preservando l’esistente, ed il flusso Editore-DN-DL-PdV)

La creazione di un network nazionale integrato rappresenta per l’intera filiera (punti vendita, distributori locali e editori) una soluzione digitale per rivedere l’organizzazione dell’attività di vendita e ottimizzare le relazioni con i distributori, con clienti e con i singoli editori.

-Istituire/ripristinare il credito di imposta in favore degli edicolanti per sostenere i costi per l’adeguamento tecnologico (costi per acquisto degli strumenti tecnologici e costi per la gestione degli strumenti e dei servizi necessari al funzionamento della rete informatizzata etc…

-Prevedere forme di finanziamento per la creazione di una rete telematica specifica per   consentire ai rivenditori di quotidiani e periodici di svolgere attività connesse all’erogazione di servizi delle Pubbliche Amministrazioni o di altri soggetti pubblici e privati.

Mediante questo sistema di collegamento le edicole potranno offrire una molteplicità di servizi resi dalla P.A. o da altri enti pubblici e privati, sviluppando la digitalizzazione e la modernizzazione e facilitando l’accesso del cittadino a tali servizi, sfruttando la prossimità delle edicole.

La rete telematica avvicinerà la P.A. ai cittadini anche nelle zone remote o svantaggiate, a beneficio delle fasce della popolazione più deboli che potranno – per il tramite degli edicolanti – accedere a certificati, dati, informazioni, servizi ecc...

-Utilizzare la leva fiscale (detrazione fiscale del costo sostenuto per l’acquisto di giornali quotidiani e di periodici in edicola) quale forma di incentivazione per l’acquisto di prodotti editoriali (questa misura è peraltro contenuta nella Risoluzione Unitaria della Commissione cultura della Camera del 27 maggio 2020).

-Estendere il “bonus cultura” in favore dei diciottenni anche alla spesa per l’acquisto di giornali quotidiani e periodici in edicola.

-Prevedere forme di sostegno agli abbonamenti a quotidiani e periodici in edicola.

-Sburocratizzate le procedure amministrative per l’esercizio di attività ulteriori di vendita di servizi e beni che gli edicolanti possono svolgere anche su suolo pubblico, eliminando gli ostacoli amministrativi che limitano tali possibilità, fermo restando l’obbligo di prevedere un adeguato spazio espositivo per le testate poste in vendita.

-Sostenere la ristrutturazione dei chioschi attraverso Incentivi a fondo perduto e credito di imposta cedibile (simile ai bonus edilizi) volti  alla riconversione dei chioschi in una versione più tecnologica, più “green” (che comprenda display informativi, display per la pubblicità editoriale o commerciale, lockers, eccetera.

Ovviamente ci sono altre proposte, ma quanto riportato riteniamo possa dare l’idea del lavoro che ci apprestiamo a fare e di come vogliamo guardare avanti credendo fermamente nella forza della rete di vendita e nella sua insostituibilità.

Infine, noi pensiamo che quel tavolo, possa creare le condizioni per rinnovare finalmente l’accordo nazionale.

E questo deciderà se il giorno è davvero storico, o se la filiera perderà l’ultima occasione per disegnare davvero il proprio futuro.

 

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